Dopo un infortunio sportivo, la domanda più comune che viene posta è:

“Quando potrò tornare a fare sport?”

La risposta non è mai semplice e dipende da numerosi fattori.

Decidere quando è il momento giusto per tornare ad allenarsi e/o competere richiede una valutazione accurata e un’attenta gestione del rischio.

Il ritorno allo sport dovrebbe essere considerato come un continuum che si sviluppa parallelamente al recupero e alla riabilitazione, rappresentando un traguardo fondamentale. L’obiettivo principale del percorso terapeutico è facilitare un ritorno tempestivo e sicuro allo sport.

 

La definizione di ogni processo di Return to Sport (RTS) dovrebbe basarsi sulla valutazione di diversi fattori, tra cui:

Età e tipo di infortunio, come contusioni, stiramenti, distorsioni, ecc;

Sport praticato e livello di partecipazione, inclusi sport individuali, di squadra o di contatto, e se praticato a livello amatoriale o professionistico;

Obiettivi e definizione di “successo”, che possono riguardare il ritorno alla partecipazione nel minor tempo possibile (focus sul tempo), il raggiungimento della piena performance (focus sulla condizione) o la prevenzione delle recidive (focus sull’esito);

Importanza degli impegni sportivi nel breve, medio e lungo termine, valutando il calendario delle competizioni e degli eventi futuri.

 

Le fasi della riabilitazione sportiva

Anche i fattori contestuali che circondano l’atleta influenzano significativamente le aspettative e la tolleranza al rischio. L’ambiente sociale e familiare dell’atleta, le aspettative degli allenatori e dei compagni di squadra, nonché la pressione esterna per un ritorno precoce, possono avere un impatto significativo sulla decisione finale.

Ogni individuo è unico e presenta esigenze diverse, quindi durante il processo decisionale si considerano anche questi fattori contestuali. La soddisfazione personale, il supporto della rete sociale e la capacità di affrontare le sfide sono tutti elementi presi in considerazione per garantire il successo completo del ritorno allo sport.

Una volta che il paziente è pienamente informato sui fattori coinvolti nella decisione di RTS, è importante comprendere che la riabilitazione sportiva si suddivide in tre fasi chiave:

  1. Ritorno alla partecipazione: l’obiettivo di questa fase è riprendere gradualmente l’attività sportiva in modo non competitivo, costruendo autonomia e fiducia. Gli allenamenti si concentrano sul miglioramento della mobilità articolare, della forza muscolare, della flessibilità e della coordinazione, prestando particolare attenzione al controllo del carico e alla gestione del dolore.

L’atleta è fisicamente attivo, ma non è ancora “pronto” (dal punto di vista medico, fisico e/o psicologico) per il RTS. Può allenarsi, ma a un livello inferiore rispetto alla normalità.

  1. Ritorno allo sport: in questa fase l’intensità dell’attività aumenta gradualmente, avvicinandosi sempre di più alla pratica sportiva. Si focalizza sugli esercizi specifici per lo sport praticato, sulla ripresa dei movimenti e delle dinamiche di gioco, sulla capacità di reagire in situazioni di stress e sull’adattamento alle esigenze della disciplina sportiva. È essenziale adattare gli allenamenti e minimizzare il rischio di recidive.

L’atleta è tornato a praticare il suo sport, ma non ha ancora raggiunto le sue massime capacità fisiche e sportive.

  1. Ritorno alla performance: l’ultima fase mira a ripristinare la piena prestazione sportiva e a raggiungere il massimo livello di performance. Si lavora sull’ottimizzazione della forza, della resistenza, della velocità e della precisione, con allenamenti mirati al miglioramento delle prestazioni specifiche dello sport praticato.

L’atleta ha raggiunto un livello di capacità fisiche ottimali, ritornando al suo livello o superando il suo stato pre-infortunio.

Raggiungere e mantenere un carico ottimale, monitorare continuamente le prestazioni, adattare il programma in base alla situazione e comunicare apertamente con il paziente sono fondamentali e centrali nel percorso riabilitativo.

Oltre il fisico

Sebbene i test fisici ricevano la massima attenzione nelle decisioni RTS, la prontezza psicologica è un elemento importante che dev’essere valutato. Emozioni come la paura di un nuovo infortunio, l’incertezza e l’apprensione, insieme a fattori cognitivi come l’autoefficacia e la motivazione, giocano un ruolo significativo nel processo di ritorno allo sport e nelle prestazioni sportive.

Durante la fase di riabilitazione è fondamentale affrontare e superare queste emozioni attraverso l’esposizione graduale al movimento o agli eventi traumatici. Il paziente deve essere guidato e supportato affinché possa gestire queste situazioni senza timori, riacquistando fiducia in sé stesso e nelle proprie capacità.

La combinazione di informazioni relative all’aspetto biologico, psicologico e sociale, tenendo conto dei rischi che corre il paziente e l’integrazione di competenze cliniche, evidenze di ricerca e preferenze degli atleti è essenziale per garantire un processo decisionale ben equilibrato e per ottenere un successo a lungo termine.

In conclusione, è fondamentale sottolineare che la riabilitazione non si limita solo al ritorno allo sport, ma svolge un ruolo cruciale nella prevenzione di futuri infortuni. Il programma svolto dal paziente costruisce una base solida per affrontare le sfide future in modo sicuro ed efficiente.

Investire nella riabilitazione non solo promuove la salute e il benessere a lungo termine, ma contribuisce anche a creare una cultura sportiva più consapevole e orientata alla prevenzione, dove la salute e la sicurezza degli atleti sono considerate priorità assolute.

Prenota la prima visita e dai inizio al tuo percorso di ritorno allo sport.